Il blog si chiama wine vibration ma ciò che mi ha spinto ad immergermi nel mondo del bere bene, a dir la verità, è stata la birra. Galeotto fu un viaggio in Belgio di oltre 15 anni fa, dove riuscì a vedere da vicino e ad approfondire quello che era un'interesse già presente ma vissuto superficialmente. Ed è paradossale perchè quel viaggio mi fece capire l'importanza della bevanda a tavola, l'arte dell'abbinamento col cibo, il modo di concepire un prodotto partendo da cultura e tradizione e passando per creatività ed entusiasmo. Per questo mi fanno ridere le faide tra amanti del vino e birrofili, così come guardo con simpatia e con un pizzico di superbia il boom delle birre artigianali che ormai sembrano diventate un calderone in cui troppi si buttano anche senza averne diritto.
Detto questo, continuo a bere volentieri e spesso birra, viaggiando tra stili, tipologie e paesi e sempre alla ricerca di artigiani in grado di offrire prodotti di qualità. In questo post parlo di quelle che mi sono piaciute di più ultimamente, e conto di fare di questo resoconto birrario un appuntamento mensile del blog, sperando di fare cosa gradita. Mi fermerò alla sostanza ma per avere più informazioni e curiosità, allego i link di ogni birrificio. Prosit.
Moor Nor Hop (Golden Ale) giovane birrificio inglese del Sommerset con birraio americano, Moor fonde le tradizioni dei due paesi producendo birre di grande equilibrio e gusto. La Nor Hop, bevuta alla spina, pur essendo fatta con luppoli americani, mantiene la classicità delle golden ale inglesi. Tipico colore dorato pallido, floreale ed agrumata senza esagerare, ha un finale di contrasto dolceamaro. Beverina come poche, da aperitivo ma anche da pesce al forno con patate.


Math La 70 (Belgian Ale) visto che finora ho parlato solo di birre beverine o giù di lì, concludo con una birra proveniente da questo interessante birrificio toscano, situato a Tavernelle Val di Pesa, vicino Firenze, e creato da un birraio, Mathieu Ferrè, che in realtà è franco-spagnolo. Le sue birre sono numerate e riportano in etichetta una frase emblematica. La 70 è una ale in stile belga, tipologia che affrontata lontano dal suo paese d'origine può portare spesso a squilibri a favore di un alcool preponderante sul gusto. Non è questo il caso. Qui troviamo si un corpo robusto ma il bel mix di spezie dolci, arancia amara e note erbacea la rendono rotonda e persistente. Soddisfacente a tavola in abbinamento al risotto zucca e salsiccia, com'è capitato di berla a me, in bottiglia da 0.75