Senza troppi giri di parole, non facciamo finta di niente: quando bisogna offrire vino a tanta gente, molti dei quali non badano troppo a cosa effettivamente finirà nel bicchiere, vengono le paranoie ad avvicinarsi alla propria scorta personale, piccola o grande che sia. Non per snobismo ma perchè stappare bottiglie non necessariamente care ma magari agognate, ricercate, volute e finalmente trovate per una platea che non l'apprezza sa un pò di spreco. E sprecare di questi tempi non è proprio consigliabile.
L'occasione delicata si è presentata pochi giorni fa, per un festeggiamento con numerosi invitati che giustamente si aspettavano da bere. E se evitare le bottiglie del cuore è il primo passo, il secondo è quello più difficile: trovare un vino che vada bene ma che allo stesso tempo non sia la solita dama industriale non identificata, capace solo ed esclusivamente di riempire la pancia di alcool e la testa di solforosa. Insomma, la missione era trovare un vino che avesse incontrato il mio gusto ed il mio approccio etico alle necessità quantitative ed economiche che una festa impone.
Difficile? Pensavo di si, invece grazie a varie segnalazioni di amici enotecari, ho scoperto che più di una cantina che apprezzo produce sfuso o bag-in-box di vino base che non viene commercializzato in bottiglia. E dal panorama più ampio del previsto ho selezionato un rosso che pensavo potesse star bene con la canonica brace: il Montepulciano d'Abruzzo di Rabasco, in bag in box da 5 litri a circa 15 euro.

Naturalità e gusto si abbracciano e fanno abbracciare tutti i festaioli, molti dei quali mi hanno fatto notare come anche il classico bicchiere di troppo che quando si brinda ci sta eccome, non gli abbia dato per niente alla testa. E 5 litri finiscono molto molto ma in fretta.....
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