sabato 24 novembre 2012

Crèmant du Jura Le Combe Rotalier - Jean Francois Ganevat


Uno dei miei tanti deboli nel mondo del vino sono i crèmant francesi. Perché nel paese dello Champagne produrre spumanti in altre regioni è sempre visto come un ripiego, un qualcosa destinato al consumo locale in alternativa ai vini fermi. E certe passioni mi affascinano, mi attira la tigna dei vignaioli che mettono anima e corpo per la produzione di bottiglie che hanno poco mercato e che vengono vendute a prezzi irrisori in confronto ai grandi Champagne.



Lo Jura poi è una regione vinicola già di nicchia, dove i bianchi sono ostici, i rossi fatti con vitigni sconosciuti ai più (trousseau, poulsard, belle cose da scoprire) ed il top si raggiunge con le ossidazioni estreme dei fantastici “vin de paille”. Ecco perché un Crèmant du Jura avrà sempre le mie simpatie e raramente sarà assente nella mia cantinetta. Quando poi è fatto in maniera seria e genuina come nel caso del Combe Rotalier di Jean Francois Ganevat, la soddisfazione è doppia. Lieviti indigeni, niente o poca solforosa, dosaggio quasi zero, questo crèmant punta decisamente sulla facilità di beva senza trascurare la sua identità. Fine ed elegante nel suo aspetto corredato di silenziosa effervescenza, ha un olfatto che oscilla tra frutta secca e composta di mele con un nonsochè di terroso che fa da sfondo ad una personalità tutta sua fatta di lime e fiori di montagna. Seppur esile, mostra al gusta una bella intensità con ritorno coerente delle note olfattive, su tutte il lime. Va giù come l’acqua e la descrizione “vin joyeux” gli calza a pennello visto anche il suo piacevolissimo finale.

Dall’aperitivo ai pranzi di pesce e per tutti i momenti di festa. Meno di 15 euro, un affare per un metodo classico, ma è il prezzo francese. In Italia non è ancora distribuito.

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