domenica 25 novembre 2012

Rosso dei Colli Trevigiani - Costadilà

Il mio primo impatto con Costadilà, avvenuto qualche anno fa in una fiera di vini naturali, non fu esaltante. Il loro banco era appariscente e pieno di orpelli colorati, gli addetti erano vestiti in modo bizzarro, le etichette delle bottiglie ricordavano opere di arte contemporanea. Insomma, tutto mi sembrava architettato per attirare  attenzione, che non sarebbe stato un peccato mortale se solo il loro unico vino all'epoca presentato, il Prosecco, non mi convinse per niente: lo trovai statico, piatto, dal sapore mal definito. 



Sono passati quasi tre anni da quell'occasione, ed i vini di Costadilà li ho riassaggiati spesso e dico con gioia che il mio pensiero è completamente cambiato. I loro Prosecchi (nel frattempo le etichette dedicate a questo vitigno sono diventate tre, differenziate dall'altitudine delle vigne) sono tra i migliori esempi di vini frizzanti rifermentati in bottiglia e non solo hanno avvicinato i maestri del genere ma rischiano concretamente di averli anche superati. Pochi giorni fa ho avuto modo di provare per la prima volta il loro Rosso dei Colli Trevigiani, ottenuto da Marzemino e Merlot. Anche questo vino rifermenta in bottiglia ma a dispetto dell'indicazione "frizzante" in etichetta, ha in realtà una vivacità molto contenuta e trovo perfetta la definizione data dalla casa come "vino irrequieto". Rimane certamente un rosso da bere fresco (non freddo). E' senza spuma, di un bel rubino scuro, con sensazioni di frutto e di vigna. Piacevolezza e carattere al palato, dove la discreta acidità si fonde alla schiettezza vinosa ed alla morbidezza data presumibilmente dal Merlot. 

E' un rosso da pizza bianca e salumi, da zuppe di farro, da bollito. Un inno alla convivialità, senza chimica e senza solfiti. Tra gli otto ed i dieci euro in enoteca, autentico "best buy".

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