sabato 24 novembre 2012

Sancerre Les Monts Damnès 2004 - Pascal Cotat


Ogni volta che apro un vino con qualche annetto sulle spalle, ho il timore di trovare tappo disintegrato, ossidazione, disastri organolettici. La mia è una cantinetta da camera la cui amorosa attenzione a lei dedicata non rende comunque ideale per lunghi affinamenti. Per questo a volta anticipo l’apertura di qualche anno: meglio bere il vino un po’ prima del suo ipotetico zenit invece che buttarlo nel lavandino perché andato.



La premessa era dovuta perché questo Monts Damnès 2004 di Pascal Cotat poteva crescere ancora. Ma vi dico una cosa: se ne avete una bottiglia in casa, apritela e godetevela. Ed il discorso vale anche per chi si dichiara poco amante del Sauvignon Blanc. In questo vino, non filtrato e non trattato, non troverete le esagerazioni olfattive di questo vitigno spesso frequenti in interpretazioni provenienti da territori poveri di materia o di storia. Qui siamo su un registro di infinita eleganza, dettata da note balsamiche e spunti minerali, dove il varietale si esprime con sentori erbacei delicati e di frutta bianca, fondendosi ad una lieve sensazione affumicata. Morbido ed avvolgente al gusto, con un’impressionante e rara capacità di assorbire la freschezza nel suo carattere profondamente tipico di questa terra chiamata Sancerre ed in particolare di questo cru noto come Monts Damnès. Mai stancante nonostante la sua complessità, importante e pieno a fronte di un’alcolicità contenuta (12.5%).

Una delle più grandi espressioni di Sauvignon, uno dei migliori bianchi da bere su un pranzo impegnativo. Tra i 35 ed i 40 euro in Italia, intorno ai 25 in Francia. Li vale tutti.

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