giovedì 13 novembre 2014

Paski 2011 - Cantina Giardino



Quando penso a Cantina Giardino non so essere felice per la crescita del successo dei loro vini o se rammaricarmi per il fatto che tutto sommato questa è ancora una realtà di nicchia nel mercato italiano. Contraddizioni tristemente tipiche in un paese maestro nel rigirare frittate e che rende vittime i carnefici e viceversa. In questo caso il paragone col mondo del vino, il carnefice che passa da vittima è la grande industria che tramite i suoi soliti ambasciatori attacca continuamente il mondo del vino artigianale trasformandolo in una realtà fatta di fanatici esaltati che con le loro fisse naturalistiche potrebbero mettere a repentaglio il sistema agricolo tutto. A questi maramaldi si accodano fenomenali blogger (ma blogger di mestiere, quelli che forse ce l'hanno pure sulla carta d'identità e non scribacchini da dopolavoro come il sottoscritto) che non perdono occasione per ricordare ai loro avidi seguaci che i vini naturali puzzano e sono solo una moda che passerà. Moda de che poi, visto che io in ogni bar/osteria/ristorante in cui mi capita di mettere piede da nord a sud vedo sempre e solo i soliti vini in scaffale, ma vabbè.





OK, lo spazio per la polemica di pancia è stato fin troppo e sicuramente ne ha tolto altrettanto al protagonista di questo, che è un vino per cui le parole d'elogio non sono mai abbastanza. Il Paski di Cantina Giardino è un vino a base del vitgno Coda di Volpe, autoctono irpino semidimenticato la cui essenza si può ritrovare in questa bottiglia. Come tutti i vini di Cantina Giardino, progetto culturale oltre che enologico fondato dal poliedrico quanto semplice vignaiolo Antonio Di Gruttola, il Paski non ha nessun tipo di compassione per il bevitore casuale e distratto: è un vino rustico nel miglior senso della parola. Macerato per tre giorni sulle bucce, l'assenza di filtrazione lo rende torbido alla vista, i profumi sono schietti e forti, dal fieno alla terra bagnata, ed al gusto si percepisce netta l'acidità, anche volatile, per quel tanto che è giusto da rendere il vino di estrema bevibilità


La gamma completa di Cantina Giardino, da scoprire
A rendere questo vino unico è la sua persistenza, che tradotto dai termini didattici significa il lungo sapore che ne resta in bocca dopo la deglutizione. Quel sapore che sa evolvere sorso dopo sorso, facendo trapelare mille note colorate dalla sua esuberante freschezza. Il passaggio parziale in piccole botti castagno è un tocco di classe che dona a questo vino persino una certa importanza. Da bere ogni volta che si vuole, spettacolare a tavola con i primi saporiti come un ragù bianco con funghi, tanto per dirne uno. Provatelo, se ne rimarrete affascinati non potrete far altro che addentrarvi nel mondo di Cantina Giardino, probabilmente innamorandovene.




Cantina Giardino s.r.l.
via Petrara n. 21/B
83031 Ariano Irpino (AV)

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