domenica 16 novembre 2014

Edelzwicker - Gerard Schueller

La premessa è obbligatoria: questo è un vino che non potrà piacere a tutti. Almeno non ancora. Non ancora perchè quel piccolo, buio e nascosto angolino di ottimismo che risiede da qualche parte dentro me mi fa sperare che un giorno certi vini accoglieranno i favori del grande pubblico, che comincerà a trovare banali i vini bellocci e tecnicamente perfetti che sono spaventosamente tutti uguali e che non fanno porre domande a chi beve.
Perchè dico questo? perchè l'Edelzwicker di Gerard Schueller non accetta compromessi: è un vino della casa nel miglior senso del termine. D'altronde con il termine "edelzwicker" che si traduce con "uvaggio nobile" si etichettano quei vini ottenuti appunto con l'insieme di diversi vitigni (Riesling, Muscat, Pinot Grigio e Sylvaner soprattutto), una pratica che in Alsazia è storicamente riservata per il vino semplice, mentre per i vini più importanti si vinifica in purezza, con risultati spesso grandiosi che portano i bianchi regionali ad essere tra i più eleganti e quotati del mondo.

Facile allora trovare edelzwicker di pessima qualità, anonimi, fatti per un mercato poco curante della qualità. Ma alla versione di Gerard Schueller tutto si può dire tranne che "anonimo". Viticultore che non si è lasciato travolgere dalla moda, vinifica ottimi bianchi su diversi Grand Cru senza interventi in vigna e in cantina, compresa l'assenza totale di filtraggio e solforosa, dimostrando che l'eleganza dei vitigni alsaziani può emergere anche lavorando
in maniera rispettosa della natura e della tradizione. Nel suo Edelzwicker, in bottiglia da litro, questo concetto è portato all'estremo assoluto. Colore giallo dorato che vira verso il nocciola, totalmente torbido (mi sarebbe piaciuto farlo giudicare all'AIS con la loro mitica scheda a punti che classifica anche la limpidezza), impatto olfattivo tagliente, da note nette di acetone, vernice e qualcosa di colloidale fino all'ingentilimento della frutta esotica, albicocca secca, succo di mela, erba di campo. Poi si assapora ed ecco la lama che divide in due lingua ed opinioni: acidità esuberante, forte, forse esagerata. Note di volatile senza dubbio, e siamo al solito discorso, chi la reputa, almeno in alcuni vini, un implemento alla facilità di beva (è il mio caso), chi non la tollera mai. Qualsiasi sia l'opinione, è bello andare avanti e godersi la semplicità che amplifica il territorio e la sua mineralità, la sua personalità, la sua storia. Lunga la persistenza e bellissimo il sapore. Vino da merenda da bere in qualsiasi occasione, io l'ho trovato un ottimo compagno della pasta con salsa alle noci. Pensa te.

Gerard Schueller non ha un sito ed è anche raro trovarlo a manifestazioni vinicole ma sarà contento di accogliere chiunque voglia andarlo a trovare in cantina, tra gli splendidi scorci alsaziani.
Questo è il suo indirizzo:

1 Rue des Trois Châteaux, 
68420 Husseren-les-Châteaux (a sud ovest di Colmar)
Alsazia, Francia



1 commento:

  1. mi piacerebbe sapere se c'e qualche distributore in italia che lo distribuisce

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